organo
Seicento anni fa Guillaume de Machaut definì l’organo “il re degli strumenti”: possiamo affermare che l’appellativo gli è rimasto.
I Greci e i Romani avevano un organo già molto perfezionato, chiamato “hydraulus”, che veniva suonato in occasione di spettacoli pubblici come quelli che avevano per protagonisti leoni e cristiani: è comprensibile dunque che i primi cristiani non trovassero un impiego liturgico per uno strumento che suscitava in loro ricordi non del tutto gradevoli.
Con il crollo dell’Impero Romano, per un certo periodo la costruzione degli organi rimase confinata nel Medio Oriente, da dove cominciò a tornare in Europa verso l’inizio dell’ottavo secolo.
Da quel momento in poi ha costituito un complemento essenziale della liturgia cristiana.
La musica nella liturgia è un completamento e supporto della voce dell’uomo che si innalza a lode del Signore.
Consapevole di questo, il cav. Rino Marson, artigiano pordenonese in pensione, ha voluto donare alla chiesa parrocchiale di San Francesco uno strumento realizzato sul posto dalla fabbrica Artigiana Organi di Francesco Michelotto e Daniele Michelotto di Albignasego (PD) ed inaugurato il 18 aprile 2009.
L’organo è contenuto in una cassa armonica decorativa finemente lavorata in legno di rovere. Le trasmissioni sono interamente meccaniche per tastiere, pedaliera e comando dei registri. I tasti sono di fine abete, ricoperti d’olmo e padouk. Sono ben visibili le canne in stagno lucido, disposte in tre sezioni, per un totale di 524, tra reali e sonore. La sezione al centro è a piramide, quelle laterali sono disposte ad ali. La consolle si apre a finestra, con due tastiere di 58 tasti, dal DO 1 al LA 5 (I: Principale, Ottava, Quintadecima, Due di ripieno. II: Bordone, Flauto, Flauto XII). I dieci registri, collocati a destra della tastiera, si muovono a pomello. La pedaliera (Subbasso e Regale) è a tavoletta, con 30 tasti (dal DO 1 al FA 3). I somieri che trasmettono l’aria alle canne, sono a tiro. I tre mantici, per portare l’aria, sono a sacco.
L’organo viene suonato nelle celebrazioni domenicali, in particolare durante la S. Messa delle ore 11.00, ma anche in ricorrenze solenni o cerimonie funebri, dai fedeli Lucia Casciano e Luciano Morello, in versione solista o di accompagnamento al coro.
Lucia
I Greci e i Romani avevano un organo già molto perfezionato, chiamato “hydraulus”, che veniva suonato in occasione di spettacoli pubblici come quelli che avevano per protagonisti leoni e cristiani: è comprensibile dunque che i primi cristiani non trovassero un impiego liturgico per uno strumento che suscitava in loro ricordi non del tutto gradevoli.
Con il crollo dell’Impero Romano, per un certo periodo la costruzione degli organi rimase confinata nel Medio Oriente, da dove cominciò a tornare in Europa verso l’inizio dell’ottavo secolo.
Da quel momento in poi ha costituito un complemento essenziale della liturgia cristiana.
La musica nella liturgia è un completamento e supporto della voce dell’uomo che si innalza a lode del Signore.
Consapevole di questo, il cav. Rino Marson, artigiano pordenonese in pensione, ha voluto donare alla chiesa parrocchiale di San Francesco uno strumento realizzato sul posto dalla fabbrica Artigiana Organi di Francesco Michelotto e Daniele Michelotto di Albignasego (PD) ed inaugurato il 18 aprile 2009.
L’organo è contenuto in una cassa armonica decorativa finemente lavorata in legno di rovere. Le trasmissioni sono interamente meccaniche per tastiere, pedaliera e comando dei registri. I tasti sono di fine abete, ricoperti d’olmo e padouk. Sono ben visibili le canne in stagno lucido, disposte in tre sezioni, per un totale di 524, tra reali e sonore. La sezione al centro è a piramide, quelle laterali sono disposte ad ali. La consolle si apre a finestra, con due tastiere di 58 tasti, dal DO 1 al LA 5 (I: Principale, Ottava, Quintadecima, Due di ripieno. II: Bordone, Flauto, Flauto XII). I dieci registri, collocati a destra della tastiera, si muovono a pomello. La pedaliera (Subbasso e Regale) è a tavoletta, con 30 tasti (dal DO 1 al FA 3). I somieri che trasmettono l’aria alle canne, sono a tiro. I tre mantici, per portare l’aria, sono a sacco.
L’organo viene suonato nelle celebrazioni domenicali, in particolare durante la S. Messa delle ore 11.00, ma anche in ricorrenze solenni o cerimonie funebri, dai fedeli Lucia Casciano e Luciano Morello, in versione solista o di accompagnamento al coro.
Lucia