catechesi - evangelizzazione
CATECHISMO è un termine derivante dalla parola greca katechéo, composta da katà, con, ed echos, voce, letteralmente, dunque, significa ISTRUIRE A VOCE.
Con questo termine, nella maggioranza dei casi, si fa riferimento ad una prassi di istruzione religiosa che nasce dalla richiesta di Gesù stesso, espressa proprio nelle ultime parole del Vangelo secondo Matteo: «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,19-20).
Si tratta, per la Chiesa, di un impegno preciso, di una testamento di Cristo stesso da condurre seguendo i suoi insegnamenti. Essa lo svolge utilizzando tutte le sue forse, perché tutti i cristiani sono tenuti, nelle varie forme possibili, attraverso le risorse umane e tecniche conosciute e possibili.
Un tempo, la catechesi, cioè insegnamento orale della religione cristiana era affidato a ristretti gruppi (sacerdoti, religiosi, religiose) fino all’epoca preconciliare.
Successivamente, soprattutto nell’epoca postconciliare, la pratica di istruzione religiosa è stata estesa ai diaconi (alle origini della Chiesa erano i catechisti privilegiati!), a laici cristiani di ambo i sessi e di differenti età, adeguatamente preparati.
Oggi l’insegnamento religioso può contare su una forza umana numerosa, tuttavia ancora non ancora sufficiente a soddisfare le richieste e soprattutto per poter praticare l’insegnamento nella miglior forma possibile.
Il rapporto ideale fra catechista e catechizzanti non dovrebbe essere superiore a 1 a 10, ideale per la comprensione, per il tempo da dedicare a ciascuno catechizzando e, non ultima, per la disciplina e l’attenzione.
Forma particolare numericamente crescente è il catecumenato, cioè il cammino di apprendimento della religione a persone adulte che desiderano diventare cristiane. È una pratica numericamente in aumento, ricca di grandi soddisfazioni.
Tutti i catechisti oggi possono contare su sussidi (testi, riviste, giochi, disegni, filmati) molto interessanti, ben costituiti, arricchiti da immagini e tecniche accattivanti che ne rendono piacevole la trasmissione.
Rimane, in ogni caso, fondamentale il ricorso all’insegnamento base: il VANGELO fonte inesauribile e preziosa d’ogni insegnamento. Terminato, perciò, il catechismo scolastico, è indispensabile una frequentazione delle Scritture bibliche, in forme adattate progressivamente alle diverse età, in modo da coltivare il desiderio di abbeverarsi a quella fonte preziosa che è la Parola di Dio, ricca di gioia, di pace e di speranza.
Piergiorgio
Con questo termine, nella maggioranza dei casi, si fa riferimento ad una prassi di istruzione religiosa che nasce dalla richiesta di Gesù stesso, espressa proprio nelle ultime parole del Vangelo secondo Matteo: «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,19-20).
Si tratta, per la Chiesa, di un impegno preciso, di una testamento di Cristo stesso da condurre seguendo i suoi insegnamenti. Essa lo svolge utilizzando tutte le sue forse, perché tutti i cristiani sono tenuti, nelle varie forme possibili, attraverso le risorse umane e tecniche conosciute e possibili.
Un tempo, la catechesi, cioè insegnamento orale della religione cristiana era affidato a ristretti gruppi (sacerdoti, religiosi, religiose) fino all’epoca preconciliare.
Successivamente, soprattutto nell’epoca postconciliare, la pratica di istruzione religiosa è stata estesa ai diaconi (alle origini della Chiesa erano i catechisti privilegiati!), a laici cristiani di ambo i sessi e di differenti età, adeguatamente preparati.
Oggi l’insegnamento religioso può contare su una forza umana numerosa, tuttavia ancora non ancora sufficiente a soddisfare le richieste e soprattutto per poter praticare l’insegnamento nella miglior forma possibile.
Il rapporto ideale fra catechista e catechizzanti non dovrebbe essere superiore a 1 a 10, ideale per la comprensione, per il tempo da dedicare a ciascuno catechizzando e, non ultima, per la disciplina e l’attenzione.
Forma particolare numericamente crescente è il catecumenato, cioè il cammino di apprendimento della religione a persone adulte che desiderano diventare cristiane. È una pratica numericamente in aumento, ricca di grandi soddisfazioni.
Tutti i catechisti oggi possono contare su sussidi (testi, riviste, giochi, disegni, filmati) molto interessanti, ben costituiti, arricchiti da immagini e tecniche accattivanti che ne rendono piacevole la trasmissione.
Rimane, in ogni caso, fondamentale il ricorso all’insegnamento base: il VANGELO fonte inesauribile e preziosa d’ogni insegnamento. Terminato, perciò, il catechismo scolastico, è indispensabile una frequentazione delle Scritture bibliche, in forme adattate progressivamente alle diverse età, in modo da coltivare il desiderio di abbeverarsi a quella fonte preziosa che è la Parola di Dio, ricca di gioia, di pace e di speranza.
Piergiorgio